I LEGIONARI DI CRISTO – IL CASO DI PADRE PABLO PÉREZ GUAJARDO


I “Legionari di Cristo” sono una congregazione sacerdotale nata in Messico nel 1941, fondata dal sacerdote Marcial Maciel Degollado. Sono saliti all’ “onore” delle cronache negli ultimi anni proprio a causa del fondatore Maciel; accusato di abusi sessuali alla fine degli anni ’90 da un gruppo di ex Legionari, nel 2006 è stato “punito” dal Vaticano, che ha così riconosciuto la fondatezza delle accuse. Quello dei Legionari non è stato uno scandalo come tanti altri. Innanzitutto perché i Legionari di Cristo negli anni ’90 si presentavano – assieme al loro braccio laicale, il movimento Regnum Christi – come una delle realtà cattoliche più dinamiche, in crescita a livello vocazionale e influenti all’interno del Vaticano. In secondo luogo perché grazie a queste “benemerenze” e soprattutto grazie a una fitta rete di rapporti tessuta da Maciel con altissimi esponenti della curia romana e della Chiesa latino-americana, la difesa dei Legionari di Cristo e del loro fondatore è stata coriacea e trasversale. L’indagine vaticana si è sbloccata poco prima che Joseph Ratzinger venisse eletto pontefice ed è stata portata a termine, tra il 2005 e il 2006, dal maltese Charles Scicluna, quando era procuratore di giustizia della Congregazione per la dottrina della fede.

Una volta caduto lo sbarramento fatto di omertà e di complicità, e una volta morto Maciel nel 2008, sulla vera identità di colui che era considerato un santo, è uscito di tutto: abusi sessuali su giovani ragazzi all’interno della congregazione, relazioni con diverse donne al di fuori, da cui sono nati tre figli, malversazioni e inganni di ogni tipo, accumulazione di ricchezze personali. A rischio di implosione, la congregazione è stata quindi commissariata dal Vaticano nel 2010, tramite il cardinale Velasio De Paolis, e ora si trova alle prese con una problematica e utopica opera di rinnovamento interno, che dovrà passare per un capitolo generale il prossimo anno.
Quello che qui interessa è che la Legione di Cristo presentava e presenta dei tratti simili a quelli di altre realtà militanti della Chiesa, tra cui l’Opus Dei. Negli anni ’80 e ’90, soprattutto in Paesi come il Messico e la Spagna, c’era competizione fra le due realtà ed era ricorrente l’accusa alla Legione di Cristo di voler copiare l’Opus Dei. Ricordo che, quando appartenevo all’istituzione, circolò una nota interna sulla netta distinzione tra “noi” e “loro”.
Propongo quindi un documento inedito, nel senso che non è mai circolato in Italia. Si tratta di una lettera (http://www.life-after-rc.com/2012/09/pablo-p%C3%A9rez-guajardo-lc.html) scritta il 24/09/2012 da un sacerdote messicano dei Legionari di Cristo, Pablo Pérez Guajardo, il quale ha fatto rumore in Messico la scorsa estate. Dopo aver lavorato a lungo nella casa generalizia dei Legionari a Roma, padre Pérez è finito nella prelatura territoriale di Cancún-Chetumal, affidata nel 1967 da Paolo VI ai Legionari di Cristo come zona di missione. Negli ultimi anni la sua è stata una delle voci che dall’interno dell’Ordine hanno chiesto una radicale pulizia rispetto al lascito putrido di Maciel. A Cancún ha poi iniziato un lavoro intenso e scomodo a favore dei più poveri, scontrandosi con alcuni politici e potentati locali. In seguito alle pressioni ricevute, la Legione lo ha allontanato dalla prelatura (http://www.revistapuntual.com.mx/?p=823) a settembre 2012. E poco dopo padre Pérez ha lasciato la Legione, dopo oltre 35 anni di onorato servizio.
Qualche settimana fa ho ricevuto la lettera di un ex legionario di Cristo che mi ha espresso la sua opinione sul modo con cui la Legione ha utilizzato il territorio di Cancún: “Nel 1967, Paolo VI, credendo di trovarsi di fronte a un ordine missionario classico, affidò ai Legionari di Cristo una delle porzioni più povere e abbandonate del Messico, quella di Cancún (ben prima che diventasse il super centro vacanziero che è oggi). I Legionari ringraziarono e usarono quel mandato sostanzialmente in due modi:
- come forma di marketing, per far vedere che non lavoravano solo con i ricchi, anzi... e utilizzando lo specchietto per allodole della cura pastorale degli indios per raccogliere offerte e soldi in giro per il mondo;
- la prelatura di Cancún divenne poi il luogo in cui mandare al confino sacerdoti problematici per diversi motivi”.
La lettera, tradotta dallo spagnolo, è quella che lui ha mandato al suo vescovo (e confratello legionario) che lo ha cacciato da Cancún-Chetumal. Non mancano spunti di riflessione.  

La lettera:
Città del Messico, 24 settembre 2012.
Signor Vescovo Pedro Pablo Elizondo Cárdenas, Legionario di Cristo
Conformemente a quanto da Lei indicato al direttore territoriale dei Legionari di Cristo, sabato 8 settembre 2012, ho consegnato il mio mandato nelle mani di padre Bernard Quinn (Legionario di Cristo) e ho celebrato per l’ultima volta la santa Messa nella chiesa di San José, nel quartiere popolare La Guadalupana di Playa del Carmen, attorno alle 6 di pomeriggio. Alle 8 in punto ho celebrato per l’ultima volta nella comunità di Villa Del Sol.
Poiché Lei non vuole dialogare con me, Le mando per iscritto alcune considerazioni che Le possono in qualche modo essere utili per il Suo lavoro pastorale.
ORDINI ESEGUITI
I Suoi ordini sono stati eseguiti. Per amore della verità, devo appunto sottolineare che la decisione è stata presa da Lei, come si evince dalla lettera che ha indirizzato al direttore territoriale dei Legionari di Cristo in Messico, padre Rodolfo Mayagoitia, e che è stata completata dalla e-mail in cui mi ha comunicato la data per la consegna del mio mandato e il nome del mio successore, l’australiano padre Gregory Woodward (Legionario di Cristo). Da parte dei miei superiori legionari non ho ricevuto alcuna indicazione di lasciare Playa del Carmen o lo Stato di Quintana Roo.
CASO CHIUSO
Per quanto mi riguarda il caso è chiuso. Me ne vado contento per quanto ho seminato a piene mani , lasciando una croce sul punto più alto di Playa del Carmen, il campanile che sovrasta l’area più povera di questa città di affari e commercio, che rifiuta di essere governata dai cacicchi locali. La Chiesa è la gente, non sono i templi né i terreni né gli eventi di massa o da fotografia. Le lascio alcuni commenti nel caso volesse prendere qualche iniziativa per un migliore servizio alla Chiesa di Quintana Roo.
LA LEGGE FONDAMENTALE
La legge fondamentale della prelatura di Cancún-Chetumal  [la prelatura territoriale, secondo il Codice di diritto canonico, è una forma di Chiesa particolare, parificata a una diocesi] è “ognuno per se stesso!”. In cinque anni Lei non si è mai preoccupato per la mia persona o l’andamento del lavoro fra la povera gente. In cinque anni nessun superiore legionario ha celebrato per le mie comunità proletarie. Nell’ultimo ritiro presso l’Università Anáhuac [l’università esclusiva dei Legionari in Messico, con diverse sedi] ho chiesto di parlarLe e sono stato ignorato. Nel processo per allontanarmi da Quintana Roo, non mi ha mai chiamato e fino a oggi non ho saputo nulla dalle sue labbra – Lei non ha mai mostrato la faccia – semplicemente ha inviato una lettera al padre Mayagoitia, la cui copia è apparsa sotto la mia porta il 15 agosto. L’unica comunicazione personale che ho ricevuto è stata la sua e-mail del 28 agosto che mi dava tempo fino all’8 settembre per andarmene.
I SACERDOTI
Signor Vescovo, le suggerisco di prendersi cura dai sacerdoti, di ascoltarli e di preoccuparsi per loro. Lei dà l’impressione di essere un
personaggio da fotografia. Non ha fatto nulla in prima persona per Quintana Roo: quello che c’è, è opera dei sacerdoti. Il sacerdote media tra Dio e gli uomini non come un essere superiore ai suoi fratelli, come se fosse l’incarnazione della volontà divina. Il sacerdote media come il servo che attende alla tavola a cui si siedono il Padre e i suoi figli. Il sacerdote è il servo che facilita la relazione filiale. Il sacerdozio è un grande debito con un alto tasso d’interesse, liberamente contratto e che si ripaga con prestazioni gratuite ai figli di Dio. E’ un furto commerciare o cercare profitto con il Vangelo e i sacramenti. Servendo gratuitamente restituiamo una piccola parte di questo infinito debito che cresce con il tempo.
VESCOVO GRAZIE A MACIEL
Lei è arrivato in questa terra come un prescelto dal pedofilo padre Marcial Maciel, fondatore dei Legionari di Cristo, per succedere al vescovo Jorge Bernal (Legionario di Cristo). Lei è sempre stato uno dei preferiti di padre Maciel, a lui deve l’essere stato costantemente uno dei superiori della congregazione, a lui deve anche il nome di Pedro Pablo, perché il Suo nome di battesimo è in realtà Rosalio. Grazie a Maciel è arrivato a essere vescovo e in questi anni non è riuscito a costruire una cattedrale a Cancún, né a costruire una residenza per il vescovo, ma continua a vivere nella casa dei Legionari di Cristo. Con grande fantasia ora parla di costruire la Basilica di Santa Maria del Mare a Malecón Cancún [un progetto urbanistico nel centro della città]. Giustamente un confratello ha paragonato la sua attività pastorale a quella di uno che inizia a dipingere una parete e subito cambia pennello, poi cambia il colore del dipinto, poi cambia la parete e alla fine cambia il pittore. A tutto ciò si sommano le sue frequenti e prolungate assenze dalla sua residenza pastorale, che è appunto Quintana Roo.

LA CAUSA DEI POVERI
La Sua mancanza di contatto personale con le classi umili e la prassi legionaria le impediscono di vedere la naturale unione del Vangelo con la causa dei poveri. Da qui la facilità con cui Lei e quelli vicini a Lei tacciano facilmente di attivismo politico o di teologia della liberazione il lavoro a favore dei più bisognosi. Lo stile proprio dei Legionari è assistenzialistico, è uno stile che tratta le persone come bambini e non mira a renderle protagoniste delle soluzioni dei loro problemi. Prendiamo l’esempio della
megamissione della Settimana Santa [organizzata ogni anno nei territori più poveri del Messico nell’ambito di un apostolato della Legione chiamato Juventud y Familia Misionera] che  è una specie di missione per “fighetti”, una variante del turismo religioso, una sorte di pio safari che come sempre è molto redditizio. Se ci atteniamo ai numeri, l’iscrizione costa 1.000 pesos e partecipano 10.000 giovani, il che fa 10 milioni di pesos. L’iscrizione è così costosa, si dice, perché comprende l’assicurazione medico-sanitaria. Tuttavia la Legione ha già una copertura assicurativa per le sue scuole, i suoi college e le sue missioni. Con questo tipo di azioni risulta praticamente impossibile pensare a interventi per rispondere a necessità prioritarie come i trasporti pubblici, le antenne perché i cellulari ricevano il segnale, presidi sanitari permanenti, trovare i modi per ottenere più facilmente certificati di nascita e di altro tipo, ecc. Impegnarsi per questo tipo di aiuti è chiamato da Lei: “espressioni che feriscono la comunione ecclesiale”.
Nella sua Regola pastorale Gregorio Magno, riferendosi ai pastori, commenta un passo del profeta Isaia (56,10): “Sono cani muti incapaci di abbaiare”. Sottolinea l’obbligo per i pastori di “opporsi ai potenti di questo mondo, con libertà di parola, in difesa del gregge”. In effetti Cristo non fu amico di Pilato né frequentava il palazzo di Erode. I potenti silenziano i pastori con regali e benefici, perché sanno che il cane con un osso in bocca non abbaia e non morde, è un cane muto. Un Legionario della comunità di Playa del Carmen mi ha detto un giorno: “Il problema è che lei, padre Pablo, è un demagogo”. Bene, come prete considero demagogo un complimento, se vuol dire guidare il popolo con la Parola. Nel caso di un politico è un insulto chiamarlo demagogo, perché vuol dire illudere la gente con promesse vane. Assai diverso è invece muovere le volontà altrui con la libertà di parola. E’ vero che non ho dato nulla alla gente, ma non ho nemmeno promesso nulla. La mia forza è stata nella verità di parole spese a difesa del gregge. Quelle parole che per lei “feriscono la comunione ecclesiale” perché danneggiano gli interessi economici o materiali della prelatura legionaria.

IL VIZIO PRINCIPALE
Il vizio principale del suo governo è l’abuso di autorità. Il difetto che la Legione di Cristo ha ereditato da Maciel. Spero che in futuro vorrà tenere in considerazione il popolo di Dio, non basta infatti che le sue decisioni siano conformi al diritto canonico:  non per il fatto di essere legale una decisione è legittima o giusta. Consideri con obiettività quante lacrime sono seguite all’irragionevole volontà di allontanarmi da Quintana Roo e dal suo rifiuto di confrontarsi con la gente. E’ necessario stare in contatto con i fedeli, non continui a farsi guidare da consiglieri che mettono davanti a tutto l’economia e il marketing. La festa della fede si celebra con pani azzimi di trasparenza e verità (1Cor, 5-8). La prelatura legionaria deve eliminare il lievito che fermenta, gonfia e deforma la realtà. E’ urgente gettare via il lievito di Maciel e dei suoi complici, cessare gli abusi di autorità e la mancanza di dialogo e di rispetto nei confronti del popolo. Nella prelatura non esiste, di fatto, un consiglio presbiterale. Non ci sono assemblee in cui i sacerdoti possano veramente esprimere le loro preoccupazioni e i loro punti di vista. Tutta cala dall’alto e le divergenze di opinione sono considerate atti di disobbedienza.

MESSE DOMENICALI
Controlli gli orari delle Messe domenicali a Cancún e constaterà quante ve ne sono a mezzogiorno nella zona degli hotel e quante nelle aree povere. Verifichi quanti matrimoni glamour si celebrano nelle cappelle degli hotel e a quell’ora quante comunità povere invece della Messa hanno una semplice celebrazione della Parola. Naturalmente ogni matrimonio in hotel rappresenta un introito di duemila pesos per la prelatura. Per me non c’è alcun dubbio, l’economia non è il motore dell’evangelizzazione. Ripassi la storia e vedrà che la povertà non ha mai fatto danni alla Chiesa, mentre la sete di ricchezza, di influenza e di potere è stata la causa di mali enormi.

MESSE IN HOTEL
Tenga presente che il moltiplicarsi dei
matrimoni e delle celebrazioni liturgiche negli hotel contraddice uno dei principi essenziali del cristianesimo: non fare distinzioni di persone. La cappelle negli hotel sono strettamente riservate agli sposi e ai loro invitati, è severamente proibito che i lavoratori degli stessi hotel vi possano entrare per partecipare. Sono Messe private, a porte chiuse, solo per coloro che hanno pagato il servizio. Mesi fa era stata confermata la data delle cresima che Lei avrebbe dovuto conferire il 14 luglio 2012, nel quartiere popolare La Guadalupana di Playa del Carmen. All’improvviso ha cancellato l’appuntamento e mi ha affidato il compito di sostituirLa. Mi risulta che Lei abbia in agenda una cresima a Saltillo, a  novembre. Vuol dire che non ha tempo per amministrare la cresima ai fedeli della Sua prelatura, ma lo trova per una cresima con gruppi elitari all’altro estremo del Paese. Un’autentica conversione evangelica deve partire dalla testa della prelatura, altrimenti non sarà possibile alcuna riforma.

PRELATURA E LEGIONE
La prelatura di Cancún-Chetumal copia dalla Legione la struttura economica e amministrativa centralizzata, il già menzionato vizio dell’abuso di autorità e il dare il primato all’istituzione a discapito delle persone. Per la Legione e per la prelatura bisogna sacrificare le persone  per il bene dell’istituzione. Paolo VI affidò lo Stato di Quintana Roo ai Legionari di Cristo come terra di missione. Subito padre Maciel, con il pieno assenso del primo vescovo legionario, monsignor Jorge Bernal, organizzò delle campagne di raccolta fondi per le “le missioni di Quintana Roo”. Sono passati più di 40 anni di offerte negli Stati Uniti e in Europa e quel denaro qui non è mai arrivato. La prova è che non esistono chiese nella zona Maya, nella stragrande maggioranza delle aree o dei quartieri poveri mancano di dispensari cattolici, scuole parrocchiali, chiese e servizi sociali. Tanto il vescovo Bernal quanto Lei avete acconsentito che i superiori della Legione usassero il nome della prelatura e le missioni senza rispettare l’intenzione dei donatori. La prassi è stata usare un pretesto, ossia che i soldi venivano inviati a Roma per la formazione dei futuri missionari. La costruzione di chiese e altre opere non è avvenuta per il contributo della direzione generale o della direzione territoriale dei Legionari di Cristo. E’ stata il frutto dello sforzo di sacerdoti legionari veramente sacrificati per la missione e l’evangelizzazione. C’è una confusione permanente tra Legione di Cristo e prelatura di Cancún-Chetumal e la sua espressione emblematica è che il vescovo vive nella casa dei Legionari di Cristo. Quando sorge un problema o una difficoltà la palla resta in aria, perché il vescovo la passa al superiore legionario, che a sua volta gliela ripassa indietro. Il vescovo esercita la sua autorità a volte come ordinario del luogo, altre volte come superiore della congregazione.

GLI INDESIDERATI
Fin dalle sue origini, nel 1970, la prelatura dei Legionari di Cristo è stata la destinazione degli “indesiderati”. Per esempio quelli che non si adattavano alla linea tracciata da padre Maciel, come i sacerdoti irlandesi che si opposero a lavorare nei college dei ricchi perché erano entrati nella Legione pensando di diventare missionari in America Latina – missionari nel senso classico della parola e non missionari fra i miliardari e i potenti. Per i superiori legionari, la cosa insopportabile riguardo alla mia persona è stata la mia abitudine a pensare autonomamente.
Per la Legione, Quintana Roo è stata anche la Siberia verde in cui allontanare sacerdoti con problemi sessuali. Come diversi sacerdoti che furono abusati sessualmente da padre Maciel e i cui nomi compaiono in libri e lettere, vedi quella del padre Juan José Vaca [Vaca è stato uno degli ex-Legionari che negli anni ’90 hanno deciso di venire allo scoperto denunciando Maciel, rischiando reputazione, averi e la serenità della propria vecchiaia. Alla fine sono riusciti, lottando contro tutto e tutti, a vincere la propria battaglia. Nel 1976, appena uscito dalla Legione, Vaca aveva scritto un’impressionante lettera di accusa a Maciel. La passò anche al vescovo della diocesi americana in cui si era incardinato come sacerdote, perché la inoltrasse in Vaticano. Arrivata a Roma, la denuncia esplosiva fu insabbiata] o sacerdoti che entravano in conflitto con i superiori. O anche quelli che venivano a conoscenza della doppia o tripla vita di padre Maciel. Per questo motivo il clero legionario della prelatura, come Lei sa bene, si compone di una frazione di missionari gran lavoratori e una sezione di astuti viveur, che come Maciel fanno della fede un commercio. Il risultato è che Quintana Roo, secondo i dati dell’Istituto nazionale di statistica che Lei stesso ci ha fatto avere, è la parte del Paese con meno cattolici dichiarati, circa il 60%. L’irresponsabilità della Legione, con la complicità dei due vescovi legionari, si riflette in un avanzamento delle sette che non trova pari nel resto del Messico. Quando Lei mi mandò a Playa del Carmen, mi avvertì che i pastori protestanti avevano deciso che questa sarebbe diventata la prima città non cattolica del Messico. Ho fatto mia la Sua sollecitazione di contrastare questo progetto e mi sono gettato corpo e anima nell’impresa. Con enorme soddisfazione, grazie a Dio, l’area in cui ho lavorato gliela riconsegno ancora a maggioranza cattolica, con gente fiera della propria fede e della propria identità messicana. Questa comunità difficile ha smesso di essere un problema per la sicurezza pubblica e di essere al primo posto per il numero di suicidi nello Stato di Quintana Roo. Ho lavorato con persone che si sono spese nella catechesi, la cura della liturgia, i servizi sociali, scolastici, sanitari e di mutuo aiuto, spinte unicamente dall’amore per Cristo e il prossimo, non per una qualche ricompensa o un qualche beneficio economico. Non ho avuto con me mercenari, tutti sono stati Cristeros del XXI secolo. [La vicenda epica dei Cristeros è stato il mito fondativo della Legione di Cristo. Maciel nacque nello Stato di Michoacán, che fu al centro della rivolta dei cattolici tra il 1926-1929 conto le leggi anticlericali e la successiva persecuzione voluta dal presidente Plutarco Elías Calles. Anche qui, tuttavia, falsificò la sua biografia, in particolar modo inventando un’amicizia con il martire 14enne, poi beatificato, José Sanchez Del Rio].

QUELLI CHE HANNO COPERTO
L’abuso di autorità è una delle principali radici della pedofilia. Se a questa stortura della prelatura legionaria sommiamo che i due vescovi hanno accettato gli “indesiderati”, non è strano che si presentino casi come quello della scuola Mano Amiga [la catena di scuole legionarie
Mano Amiga, indirizzate agli indigenti, è nata in Messico accanto all’apertura di college esclusivi, per le classi abbienti. In teoria si tratta di un modo per usare i profitti generati dalle scuole d’elité a beneficio dei più poveri, in pratica, così come per le Missioni di Quintana Roo, un mezzo con cui la Legione ha cercato di migliorare la propria immagine, un biglietto da visita da mostrare a chi la accusava di dedicarsi solo ai più ricchi]. Recentemente il padre Raul Leblanc, cappellano della Città dell’Allegria di Cancún, ha abusato sessualmente di un’alunna. Conformemente alla prassi dei superiori della Legione, la famiglia della bambina ha ricevuto una grossa somma di denaro, il padre Leblanc è stato rimandato nel suo Paese d’origine, il Canada, ha poi lasciato il sacerdozio e gli è stato trovato un lavoro e un aiuto psicologico. In questo modo si è ostacolata la giustizia e si è coperto un delinquente che dovrebbe stare in carcere. Questi atti cadono direttamente sotto la Sua responsabilità come vescovo prelato di Cancún-Chetumal. Mi permetto di ricordarle che tutti noi, assolutamente tutti, siamo obbligati al rispetto dei dritti umani e non esiste canone alcuno che esenti i vescovi dal rispetto della legge o che consenta di coprire un delinquente. Alcuni anni fa, non moltissimi, verso il 1999, La informarono per mezzo del padre Fernando Rodríguez Martínez di un caso di abuso sessuale da parte di un giovane sacerdote legionario, uno dei primi venuti dall’Australia, Brendan Hurley. Era cappellano nell’Istituto Oxford di Città del Messico e passava le vacanze a Cancún, frequentando il centro  ippico-turistico Rancho Loma Bonia. Il padre Hurley arrivava al Rancho Loma Bonita con due bambini poveri (di circa dodici anni), ogni volta bambini diversi. Gli addetti del Rancho dopo molto tempo trovarono il coraggio di dire al direttore della struttura che il Padre era omosessuale e descrissero nei dettagli quello che faceva con i bambini. Fu quindi informato il padre Fernando Rodríguez (oggi parroco nella zona degli hotel di Playa del Carmen, prima parroco nella chiesa di Cristo Risorto, nella zona turistica di Cancún). Il padre Rodríguez riprese duramente gli accusatori, ricordando loro il principio legionario di non diffamare, tanto meno i sacerdoti.  Ignoro se vi siano stati altri casi di insabbiamento. Ricordo però che la pedofilia non è solo un peccato, è un crimine. Per parte mia, quando sono venuto a conoscenza di questi casi, ho informato subito i miei superiori.

I POVERI E GLI AFFLITTI
I poveri e gli afflitti, quelli che non possono o non vogliono dirci grazie, possono essere una priorità o diventare un business. Nella prelatura legionaria sono considerati un investimento remunerativo perché la Legione possiede il
Banco Compartamos, Teleton, l’organizzazione Kilo de Ayuda, le scuole Mano Amiga, l’organizzazione Lazos e le missioni di Quintana Roo. Il complesso della Città dell’Allegria a Cancún a prima vista suscita un’ottima impressione. A uno sguardo più attento si può notare però che la zona in cui si trova non è una roccaforte del cattolicesimo. In poche parole, la Città dell’Allegria non ha una funzione evangelizzatrice ma è, in buona misura, una macchina di offerte deducibili dalla imposte per gli hotel e le imprese (leggasi Best Day) di Fernando García Zalvidea. Ho lavorato cinque anni in una delle zone più povere di Playa del Carmen e in tutto questo tempo non ho ricevuto alcun appoggio sistematico da parte della Caritas. La Caritas di Quintana Roo non evangelizza, il suo lavoro a Playa del Carmen è mera filantropia e molte volte nasconde affari illeciti. A me risultava che il gruppo alimentare LALA donasse alla Caritas prodotti molto vicini alla scadenza perché fossero regalati ai più bisognosi. Chiesi a LALA  una conferma, perché vedevo gente della Caritas che vendeva questi prodotti ai piccoli negozianti e quando scadevano ne chiedevano subito altri. Il risultato è stato che LALA ha cessato le sue donazioni alla Caritas di Playa del Carmen. L’ultima notizia che ho avuto è che la Caritas è diretta dalla nipote del padre Fernando Rodríguez.
Nella Città dell’Allegria le religiose che si prendono cura degli anziani hanno visto decurtati i loro fondi perché Lei ha ordinato che fosse data loro una somma giornaliera minima. Le religiose che si prendono cura dei malati di Aids hanno manifestato a diverse persone il loro disaccordo per il modo in cui viene organizzata la raccolta di soldi e il modo in cui vengono usati il nome e l’azione di PAIPID (la sigla con cui è conosciuta l’opera di queste suore).

VIVA RACCOMANDAZIONE
Desidero concludere nei medesimi termini con cui ho terminato il mio rapporto e le mie raccomandazioni per il padre  Gregory Woodword. I bambini, i più poveri, gli infermi e gli afflitti, quelli che non possono nemmeno dire grazie, sono il tesoro della Chiesa. Cerchi con tutto il cuore che le madri di famiglia anelino, dal momento del concepimento, a battezzare i proprio figli prima dell’ottavo giorno dalla nascita. Sia la catechesi seria e esigente, adattata alle caratteristiche e ai limiti di ogni luogo. Non ammetta troppo facilmente ai sacramenti, perché le cose di Dio sono serie. E’ necessario usare la ragione per lodare Dio con lucidità e arrivare ad avere convinzioni solide, necessarie per affrontare le avversità della vita con forza ed equilibrio, sempre pronti a dare ragione della propria fede con uno spirito che non si fa piegare. Promuova ciò che è limpido, armonioso e naturale, che tanto aiuta la fede, ricordando che quando la fede è allegria crea bellezza. Esorti con vigore la gente a leggere almeno mezz’ora al giorno e dica senza indugi: “Osate pensare!”: la libertà sta nel pensiero che ci rende simili a Dio. Insista perché i suoi fedeli superino la pigrizia e senza paura si avvicinino alla scienza, alla tecnologia, all’arte, alla storia, sapendo che là dove c’è un riflesso della verità c’è Cristo. Per rispetto alla dignità delle persone, eviti qualsiasi forma di proselitismo: sia come un libro aperto che invita alla lettura, senza molestie. Dia, senza domandare a che religione appartiene la persona a cui sta donando. Ricordi la massima evangelica: “gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”: il denaro non impedisca alla gente di richiedere i servizi di un sacerdote.
Accada quel che accada, il nostro amato Papa e il vescovo sono i vicari di Cristo a cui dobbiamo un’obbedienza che non è né cieca né muta. Possono sbagliarsi, ma quando dicono l’ultima parola bisogna obbedire, lasciando a loro il peso delle conseguenze. Nella sua predicazione non manchi mai nostra Madre, la Vergine Maria, ausilio dei cristiani. Solleverà le anime col solo esclamare: “Guadate la stella, invocate Maria!”.
COMPENDIO
Come sintesi di una serie di catechesi e omelie, salutando le comunità, ho voluto esprimere la coerenza di Cristo Parola fatta carne al servizio degli altri, affermando:
“La libertà sta nel pensiero, la democrazia nell’azione. Il silenzio è la forza del tiranno. State uniti ed esprimetevi!”.
Esattamente come l’ultima volta che ci siamo visti, mi inginocchio davanti a Lei e chiedo la Sua benedizione come successore degli apostoli.
Suo servitore in Cristo e sacerdote
Pablo Pérez Guajardo, L.C.







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