Massoneria operativa

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Al politecnico di Torino, il 18 ottobre scorso, si è svolto un convegno dal titolo "Reforms and Triggers of change" durante il quale la prestigiosa Vision ha presentato una classifica inedita sui migliori atenei italiani. Al quinto posto c'è il Campus Bio-medico cui viene dedicato uno spazio esclusivo per l'intervista al rettore Vincenzo Lorenzelli (nella foto insieme al ministro Gelmini) che dichiara «qui arrivano i migliori e si laureano i migliori».
Il 2 luglio di quest'anno, il M.e.d.i.c, movimento che persegue la difesa internazionale del crocifisso ufficializza la propria nascita nell'ambito di una conferenza stampa a Roma alla presenza del segretario generale Roberto Mezzaroma e di altri ospiti di rilievo come Giulio Andreotti. Tra le altre cose circola sui giornali la "voce" che il M.e.d.i.c sia stato ispirato dall'ex venerabile della loggia massonica P2 Licio Gelli.
Lorenzelli e Mezzaroma sono dell'Opus Dei. Il Campus è addirittura opera corporativa della prelatura [nel mio libro "Dentro l'Opus Dei", edito Chiarelettere, spiego cosa sono le opere corporative a pagina 133]. Ma sui giornali non si fa cenno alcuno dell'appartenenza all'istituzione.
Riservatezza, discrezione, eleganza e secolarità. Ecco perché l'opinione pubblica spesso paragona l'Opus Dei ad una massoneria. E siccome nei tempi più recenti la massoneria ha meno veli di quanti non ne avesse diversi decenni fa, taluni accusano l'Opera di essere addirittura un' associazione segreta soprattutto in riferimento all' assenza di un elenco degli aderenti. A chi le contesta opacità nell'agire economico e sociale del nostro paese, la prelatura risponde che chi è laico non porta segni distintivi. A motivo della laicità l'Opus Dei non "targa" le proprie iniziative.
Da testimonianze raccolte tra ex membri numerari rilevo che l'Opus Dei, in tema di massoneria, formalmente aderisce alla dottrina della Chiesa cattolica che in una nota del 26-11-1983, firmata dall'allora Cardinal Joseph Ratzinger, sancisce: i fedeli che appartengono alla massoneria sono in stato di peccato grave.
D'altra parte il fondatore dell'Opera paragonava l'apostolato dei suoi figli all'azione delle società segrete che nei loro antri formano alcuni uomini-demoni che si danno da fare e sobillano le masse per trascinarle dietro di sé.... [Cammino n. 833]; l'esplicito divieto di Escrivá alla divulgazione delle Costituzioni del 1950 ha tessuto la trama di una leggenda nera, valida anche oggi dato che i nuovi statuti [approvati nel 1982] sono stati faticosamente pubblicati nel 1989 e solo in lingua latina con evidenti difficoltà ad essere consultati dai comuni cittadini. Inoltre negli gli anni in cui ho fatto parte della prelatura non ho mai letto documenti o note di "condanna" alla massoneria e la stessa Marlies Kücking, numeraria a capo dell'assessorato centrale, ricordava spesso un aneddoto: che un giorno un noto massone dell'America centrale era andato a trovare Escrivá che gli domandò "Come mai sei così affezionato all'Opera?", il massone rispose "Perché nell'Opera ho trovato sempre molta comprensione e le porte aperte", allora si racconta che Escrivá lo lodò per non essere un massone fanatico, infatti aiutava l'Opera anche se non era cattolico. Ovviamente il racconto voleva esprimere "l'apertura di vedute" del santo fondatore e l'importanza di farci amici di "tutti" purché capiscano e aiutino l'Opera. Ottenere soldi per l'Opera di Dio era di buono spirito e veniva premiato con un avanzamento di "carriera" nei livelli di governo. Pochi giorni fa il Centro E.L.I.S [opera corporativa della prelatura] ha ricevuto euro 392.000,00 [trecentonovantaduemila] per aver selezionato, per la città di Roma, 544 persone da assumere presso l'Ana, che con l'Atac [azienda di trasporto pubblico locale] è salita alla ribalta della cronaca recente per essere un'azienda in perdita che eroga stipendi d'oro e assume, senza limiti di numero, i parenti dei parenti. Ma, grazie all'Opera di Dio, lo sterco diventa fertilizzante e tutti possono diventare santi.....

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